Simbiosi Industriale

Un supporto innovativo alla sostenibilità e alla competitività del settore industriale, soprattutto delle PMI, viene oggi dall’applicazione di strumenti di “Simbiosi industriale”, concetto basato su un modello ambiente-società, in cui la seconda è radicata nel primo ed è a esso connessa attraverso i flussi di materiali e di energia.

La simbiosi industriale è una strategia per la chiusura del ciclo delle risorse che coinvolge industrie tradizionalmente separate, per filiera e ambito produttivo, con un approccio integrato finalizzato a promuovere vantaggi competitivi attraverso lo scambio di materia, energia, acqua e/o sottoprodotti.

Tra gli aspetti chiave che consentono il realizzarsi della simbiosi industriale ci sono la collaborazione tra imprese e le opportunità di sinergia disponibili in un certo ambito territoriale. In senso più ampio si intende con simbiosi industriale il coinvolgimento di industrie tradizionalmente separate e altre organizzazioni in una rete per promuovere strategie innovative per un uso più sostenibile delle risorse (compresi i materiali, energia, acqua, risorse, competenze, logistica ecc.). Attraverso la rete, quindi, vengono identificate opportunità di business reciprocamente vantaggiose ed innovative e le organizzazioni condividono buone pratiche e conoscenze, innescando cambiamenti di processo e culturali.

 

La Simbiosi Industriale può essere considerata come uno degli strumenti più innovativi sul percorso della green economy in particolare e della sostenibilità in generale.

Tra i casi applicativi di simbiosi industriale a livello internazionale, costituiscono esempi emblematici due diversi modelli applicativi:

•             il caso di Kalundborg (DK)

•             il Programma Nazionale di Simbiosi Industriale - NISP (UK)

Kalundborg è una cittadina di circa 20.000 abitanti sita a 100 chilometri ad ovest di Copenhagen dove a partire dagli anni ’70 si è andata via via sviluppando una complessa rete di scambi di materiali ed energia che coinvolgono un certo numero di soggetti presenti entro i confini comunali di Kalundborg, con un processo che è in atto ancora oggi. Di fatto quello che si è andato generando è un sistema industriale, o addirittura territoriale, che opera secondo i principi della simbiosi industriale: è stata implementata una rete di scambi di materie seconde, scarti di produzione e forme residue di energia che incrementano l’efficienza dei singoli processi produttivi e che riducono fortemente l’impatto ambientale. Le entità sono collegate tutte nello stesso ambito territoriale grazie a legami fisici con l’obiettivo di riciclare e riutilizzare materiali di scarto di alcuni processi produttivi, scarti che vengono considerati normalmente sottoprodotti. Tali enti fanno confluire in uno stesso sistema di condutture le acque di rifiuto, condividono le risorse termiche ed energetiche e promuovono la configurazione ecologica dell’ecosistema industriale stesso. Grazie ai meccanismi di simbiosi industriale, a Kalundborg si risparmiano annualmente migliaia di tonnellate di risorse naturali in input e si evitano emissioni in atmosfera e produzione di rifiuti solidi pari a centinaia di migliaia di tonnellate annue. Il caso di Kalundborg è emblematico perché non nasce da una programmazione urbanistica ed industriale ma, invece, si è andato sviluppando nel corso degli anni in maniera si potrebbe dire fisiologica a partire dall’iniziativa dei vari attori che hanno saputo intuire i vantaggi anche economici derivanti dal sistema di sinergie messe in atto: infatti, i meccanismi di simbiosi industriale realizzati a Kalundborg consentono di realizzare la riduzione dei costi di produzione attraverso l’accesso a risorse secondarie di costo inferiore ed allo smaltimento remunerativo degli scarti di processo.

La Gran Bretagna ha avviato, nel 2005, il Programma Nazionale di Simbiosi Industriale (NISP - National Industrial Symbiosis Programme). Si tratta della prima iniziativa di simbiosi industriale proposta su scala nazionale (anche se poi operativamente lavora su scala regionale).

Il NISP si realizza attraverso una rete di associati che, attraverso l’interlocuzione tecnica ed economica implementata a livello dei nodi centrali dai referenti del NISP, trovano le opportunità tecnologiche e commerciali per scambiare risorse, materiali, energia, acqua, logistica ed expertise. La rete del NISP è dotata di 12 gruppi di lavoro regionali che coprono tutto il territorio dell’UK.

L’attività del NISP si realizza attraverso la risoluzione di specifici casi, nell’ottica di rete implementata dal sistema.

 

Attività e ricerche

Collaborazioni

 

 

Referente: Laura Cutaia